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Iniziata l’analisi del sito archeologico di Alatri dal punto di vista dell’archeo-acustica
Tag: archeoacustica, archeo-acustica, Alatri, mura poligonali, basse frequenze, infrasuoni
Su invito del ricercatore indipendente, Ornello Tofani, il gruppo di ricerca SBRG, tramite il prof. agg. Paolo Debertolis ha iniziato uno studio sull’archeo-acustica dell’acropoli di Alatri.
Sono state utilizzate per ora solo le sensibili attrezzature microfoniche in grado di cogliere eventuali vibrazioni sonore sia nel campo degli ultrasuoni che degli infrasuoni e delle basse frequenze.
I test sono stati eseguiti nell’arco di due giorni a metà di agosto 2013 in diversi punti dell’acropoli alle prime ore del mattino, per ridurre al minimo il disturbo sonoro creato dall’attività umana.
Tale struttura megalitica posta in provincia di Frosinone, i cui blocchi pentagonali delle mura presentano incastri perfetti senza l'uso di malta o altro legante, ricorda nella sua struttura le mura già viste nella straordinaria città peruviana di Cuzco, ha però dimostrato di possedere anche inconsuete capacità archeoacustiche.
Fig. 1 - Le straordinarie mura a blocchi poligonali di Alatri (Frosinone)
Fig. 2 - La pietra dei dodici angoli in calle Hatun Rumiyuq a Cuzco (da Wikipedia)
Fig. 3 - Una delle immense pietre dell'antico tempio posto al centro dell'acropoli e che ora fa parte del basamento della cattedrale dedicata a San Paolo e successivamente a San Sisto I°. Non sembra essere molto di meno della sua equivalente a Cuzco perché presenta dieci angoli
Fig. 4 - La Porta Maggiore ad Alatri nella visione dall'esterno (sopra) e dall'interno (sotto). Si stima che l'architrave che sovrasta la porta abbia un peso di 27 tonnellate
È presente infatti una sonorità di fondo alle basse frequenze ed a volume ridotto in vari punti dell’acropoli. Questo tipo di vibrazioni meccaniche, provenienti dal sottosuolo, è possibile che siano originate da movimenti tettonici dei piani profondi sottostanti e potrebbero avere un cospicuo effetto diretto di rilassamento sull'organismo in base alle frequenze riscontrate in grado di interferire in senso positivo con l’attività cerebrale stessa.
Questa ultima affermazione va assunta con prudenza e va considerata ovviamente solo come risultato preliminare. Saranno pertanto necessarie ulteriori indagini, che verranno svolte a dicembre 2013 ed anche in passi successivi, per valutare se il ritmo stagionale e l’attività magnetica del sole siano in grado di modificare l’andamento di queste caratteristiche sonore presenti nell'acropoli.
Fig. 5 - Il grafico di analisi di uno dei file registrati ad Alatri. E' presente una cospicua componente di frequenze basse con un ampio picco intorno ai 34Hz. Saranno necessarie ulteriori analisi per verificare il comportamento nel tempo di questa emissione
Fig. 6 - Un'immagine delle procedure di ascolto e registrazione effettuate nell'acropoli
Ricordo che tali frequenze sono state già trovate dal SBRG anche sulla collina di Visoćica (o Piramide del Sole) in Bosnia-Erzegovina, che possiede un notevole effetto su chi si reca in cima ad essa. Ma sorge a questo punto anche il dubbio che, come per la più nota Macchu Pichu nella valle dell'Urubamba in Perù, la costruzione originaria dell’acropoli abbia avuto una ragione principalmente di tipo rituale e solo successivamente sia stata adattata a scopi difensivi.
Paolo Debertolis – 26 agosto 2013
Ecco la "Voce di Alatri". La registrazione è stata effettuata alle 6 del mattino per ridurre al massimo i rumori dell'attività umana. Per ascoltarla bisogna usare una cuffia stereo ad alta fedeltà con ampia componente di bassi. Altrimenti è possibile non percepire nulla. Il suono è simile ad un bruciatore che continua a funzionare sotto la città, si sentono anche dei rumori naturali spuri dovuti all’ambiente. Il file è in formato mp3, per ascoltarlo cliccare qui.