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Continuano le ricerche di archeo-acustica nell'ipogeo di Cividale del Friuli
TAG: archeo-acustica, archeoacustica, ipogeo, Cividale del Friuli, risonanza, ultrasuoni, SBRG, SB Research Group
La notte del 26 febbraio 2013 i ricercatori del SBRG sono nuovamente ritornati nell’ipogeo di Cividale del Friuli per approfondire ancora i fenomeni di archeo-acustica presenti in quella struttura.
Questa volta è stata presa in esame la camera superiore dell'ipogeo che presenta dimensioni molto contenute e permette la presenza al massimo di tre persone al suo interno.
Fig. 1 - La camera superiore dell'ipogeo di Cividale del Friuli è posta poco più in basso e a sinistra rispetto all'entrata
Anche in questo caso è stata utilizzata la consueta attrezzatura professionale già utilizzata in precedenza e che è diventata il nuovo standard del protocollo SBRG. Questa è composta da un registratore digitale Tascam DR-680 e microfoni Sennheiser MKH 3020, muniti di cavi schermati Mogami Gold Edition XLR e connettori placcati in oro.
In aggiunta è stato anche utilizzato un generatore di toni per verificare l’eventuale esistenza di una frequenza di risonanza e, se presente, la possibile frequenza di accordo della stanza.
Fig. 2 - I ricercatori mentre esaminano la frequenza di risonanza della stanza ipogea con il generatore elettronico di toni
Nel file sonoro di seguito un esempio dell’utilizzo del generatore elettronico per ricercare il “nodo” della camera ipogea. Ossia dove vi è maggiore risposta sonora in rapporto al punto di emissione del suono. I microfoni sono fermi e si muove l'emettitore. Se si possiede una cuffia stereo ad alta fedeltà si sente perfettamente la variazione del suono quando ci si avvicina al nodo. Il tono emesso dall’apparecchiatura è già accordato alla frequenza di risonanza della camera ipogea (qui).
Fig. 3 - Per sollecitare la struttura al massimo bisogna mettersi su un nodo ben preciso che è determinato da una nicchia ben scavata nel conglomerato e che in queste foto è illuminato dalla torcia elettrica
Mediante l’analisi sonora è stato rilevato che questa camera presenta una frequenza di risonanza intorno ai 95Hz, ossia compresa in quella gamma di frequenze (95-120Hz) ritrovate anche in alcuni templi neolitici del Sud dell’Inghilterra e dell’Irlanda dagli studi di Robert Jahn della Princeton University negli anni ‘90.
Queste frequenze corrispondono a quelle tonalità di una voce bassa maschile che canta o prega. La voce non può mantenere fisso un tono, ma ruota attorno a quello di base che l’officiante imposta nella preghiera e che deve essere vicino alla frequenza di risonanza del sistema. La voce femminile impostata sulle armoniche superiori non sembra attivare questo fenomeno.
Per simulare l’effettivo modo di pregare dell’epoca sono stati usati dei mantra buddisti che permettono di mantenere fisso il tono della preghiera abbastanza agevolmente. Le prove sono state eseguite a tre voci, due maschili ed una femminile.
Fig. 4 - Per simulare l’effettivo modo di pregare dell’epoca sono stati usati dei mantra buddisti che permettono di mantenere fisso il tono della preghiera abbastanza agevolmente
Di seguito una delle registrazioni effettuate in formato compresso. L’effetto di risonanza è percepibile a partire dal 38° secondo, ossia quando le voci si sono scaldate (qui). Va sottolineato che la registrazione originale possiede molte più sfumature audio in quanto raccolta in formato non compresso a 192KHz di campionamento.
In esso si può percepire che si innesca il fenomeno di risonanza solo quando la voce arriva a quella precisa frequenza come una vibrazione che non c'entra nulla con la voce. La voce femminile come si può notare non innesca nulla. Si raccomanda di usare per l’ascolto solo una cuffia ad alta fedeltà con ampia componente di bassi.
Fig. 5 - I microfoni sono stati posti a distanza per poter cogliere meglio l'effetto di risonanza senza distorsioni
Ulteriori esami delle capacità acustiche di questo ipogeo verranno effettuati nelle prossime settimane.
Paolo Debertolis – 3 marzo 2013
Un sincero ringraziamento da parte di tutto il gruppo di ricerca SBRG ai proprietari dell'ipogeo per la loro disponibilità e gentilezza nel cedere anche nelle ore notturne i loro antichi locali per le nostre sperimentazioni. Un grazie di cuore anche al sig. Federico che con pazienza ci concede le chiavi dell'ipogeo per le nostre ricerche praticamente a tutte le ore del giorno.