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Utilizzo della tecnologia TRV (Telecamera a Risonanza Variabile) in archeoacustica
TAG: archeo-acustica, archeoacustica, ipogeo, Cividale del Friuli, risonanza, ultrasuoni, tamburo sciamanico, tecnologia TRV, SBRG, SB Research Group
Recentemente si è aperta una nuova collaborazione del gruppo di ricerca SBRG con i ricercatori Daniele Gullà e Florentina Richeldi per un approfondimento delle precedenti ricerche svolte in archeoacustica mediante tecnologia TRV (Telecamera a Risonanza Variabile).
Si è pertanto applicato per la prima volta questa tecnologia nell’Ipogeo di Cividale del Friuli per la valutazione dell’effetto di risonanza presente in questa struttura sotterranea in alcune camere localizzate su due diversi livelli.
L’effetto di risonanza presente nell’ipogeo di Cividale del Friuli è stato accertato in diverse sedute durante le ricerche iniziate all’inizio del 2013 e pubblicato nella letteratura scientifica internazionale in due occasioni (qui e qui). I risultati ottenuti sembrano confermare l’origine rituale della conformazione dell’ipogeo e non solo la destinazione d’uso dello stesso come deposito di urne funerarie, tesi formulata e ripetutamente sostenuta da alcuni storici attuali. La nostra tesi è che, invece, tale struttura ipogea abbia avuto qualche genere di connessione con i culti della Dea Madre, vista la forte influenza sulla popolazione locale, riconosciuta dagli storici, di riti provenienti dalla popolazione balcanica sin dal Neolitico. Ciò potrebbe retrodatare la costruzione di questo antico tempio.
Volendo perfezionare gli studi effettuati, abbiamo deciso di approfondire la ricerca andando a monitorare lo stato di coscienza delle persone durante il rituale di canto o l’uso di un mantra sintonizzato alla frequenza di risonanza delle stanze.
Per questo motivo è in previsione i prossimi mesi questo tipo di monitoraggio mediante un EEG (elettroencefalografo) portatile in collaborazione con il servizio di Neurofisiologia del Policlinico di Trieste come estensione della ricerca in questo campo già pubblicata nella letteratura internazionale (qui). Ma prima di procedere all’estensione della precedente ricerca nell’ipogeo mediante EEG, grazie alla collaborazione con i ricercatori Daniele Gullà e Florentina Richeldi che possiedono un ampia esperienza nell’uso della tecnologia TRV, abbiamo voluto sondare anche la possibilità di verificare dall’esterno gli stati alterati di coscienza che possono essere raggiunti per merito del fenomeno di risonanza voluto dai costruttori dell’Ipogeo di Cividale del Friuli e in quanto tempo è possibile raggiungere questo stato. Ciò sarà particolarmente utile per confronto con quanto verrà verificato i prossimi mesi mediante l’apparecchiatura EEG.
Urge a questo punto spiegare cosa si intende per tecnologia TRV (Telecamera a Risonanza Variabile) ed il suo funzionamento per comprendere quale possa essere la sua applicazione in questo ambito e quale è stato l’uso in questo esperimento.
Come premessa bisogna sapere che esiste una diretta correlazione tra stati emozionali e funzionali con dei precisi parametri di riflessione del movimento controllato. Fino a tempi recenti non sono stati trovati parametri quantitativi e informativi efficienti del movimento del corpo umano. Bernstein e Mira y Lopez (miocinetica psicodiagnostica), hanno studiato la micro-mobilità del corpo umano scoprendo che rappresentava un sofisticato problema matematico. Ad esempio è stato dimostrato che l'equilibrio verticale della testa umana è controllato dal sistema vestibolare ed è stata descritto come una funzione riflessa. Ma l’equilibrio della testa umana controllata dal sistema vestibolare può anche essere considerato come un’estensione dell'attività locomotoria (micro-mobilità della testa). L’analisi della micro-mobilità della testa e di altri tipi di reflessi che controllano la motilità del corpo umano è in grado di fornirci parecchie informazioni sullo stato di coscienza del soggetto esaminato. Dal punto di vista fisico, le oscillazioni meccaniche della testa sono un processo vibrazionale, i cui parametri forniscono una correlazione quantitativa tra energia e mobilità dell’oggetto. Informazioni integrali sui parametri di mobilità della testa possono essere ottenuti utilizzando proprio la tecnologia di analisi video TRV (Telecamera a Risonanza Variabile) che fornisce informazioni quantitative sui movimenti periodici di qualsiasi punto dell'oggetto ripreso.
Nell'immagine primaria fornita sul monitor in pseudocolori, ogni punto rappresenta i parametri di mobilità in frequenza del soggetto esaminato. Come in altre immagini biomediche (ultrasuoni, NMR, IR, X-ray), la TRV rappresenta un metodo di analisi di immagine che si basa su dati modelli di micro-mobilità e introduce un nuovo termine, riflesso emotivo vestibolare o riflesso di energia vestibolare (VER) che sta ad indicare che il coordinamento del movimento dipende dallo stato emotivo e dallo stato fisiologico e che risente di questi fattori.
Il sistema è stato utilizzato soprattutto per problemi di sicurezza e antiterrorismo. Le persone in stati anormali (agitate o stressate) presentano una diversa colorazione nell’immagine video che crea attorno a loro una sorta di aura in grado di favorire la loro identificazione in mezzo ad un gruppo di persone, ad esempio nella sala di un aeroporto.
Lo stesso principio è già utilizzato in medicina per la diagnosi precoce di alcune malattie che alterano in maniera impercettibile lo stato generale del paziente. Il sistema vestibolare umano riceve informazioni da quasi tutti i distretti fisiologici dell’organismo, dal sistema cardiocircolatorio alla temperatura corporea. Queste informazioni vengono utilizzate per supportare l’omeostasi fisiologica del corpo umano, e qualsiasi segnale significativo determinato da qualche patologia o da uno stress emotivo disturba l'equilibrio stesso.
Il programma connesso alla tecnologia TRV consente di analizzare ragionevolmente lo stress o altri livelli di parametri biologici, che sono importanti per regolare il controllo della salute mentale.
L’algoritmo di equazione dello stress comprende diversi filtri, impostazioni e regolazioni configurabili nel sistema software. In particolare sfruttando la percezione del sistema dei micro-movimenti della parte sinistra e destra dell’individui esaminati e la correlazione delle vibrazioni, un alto livello di stress corrispondente a particolari stati di asimmetria delle vibrazioni è chiaramente rilevabile dal sistema e viene segnalato all’operatore da questa tecnologia.
Fig. 1 - Il sistema TRV utilizzato nell'esperimento
Sicché l’analizzatore d’immagine del sistema TRV viene usato per monitorare le vibrazioni emesse, in stati normali o modificati di coscienza, dal cosiddetto Campo Energetico Umano (Human Energetic Field – HEF). Sullo schermo del PC in un riquadro viene mostrata l’immagine del soggetto con il suo spettro a falsi colori. Poi è possibile vedere il grafico corrispondente allo stato di partenza. In seguito il software segnala, attraverso la variazione dei colori dell’immagine, un passaggio ad uno stato modificato di coscienza, arrivando certe volte fino alla totale scomparsa dell’immagine stessa o al suo viraggio verso un’unica tonalità di colore. La variazione dall’immagine iniziale multicolore a quella monocolore indica che le vibrazioni sono passate da un ampio spettro di frequenze ad uno spettro ristretto, indicando una situazione di coerenza del soggetto in esame.
Concludendo, si può dire che lo spettro di frequenza rilevato cambia totalmente quando si entra in uno stato modificato di coscienza. Tutti i parametri vengono analizzati e memorizzati istante per istante dal software della telecamera. Alla fine della sperimentazione si può disporre dei “report” relativi allo spettro delle vibrazioni, per dimostrare il grado di profondità dello stato meditativo e le fluttuazioni dell'intensità delle vibrazioni emesse. Nelle immagini si nota una distribuzione orizzontale di righe colorate intorno agli oggetti vibranti (le righe rappresentano le singole frequenze ottenute). Esse rappresentano , orizzontalmente, la distribuzione spettrale delle vibrazioni in una banda compresa tra 0,1 e 10 Hz secondo una scala in pseudo colori (mostrata qui sotto) che va dal viola al rosso.
Fig. 2 - Immagini convertite in scala a pseudo colori in relazione alla frequenza in Hz
Le vibrazioni generate dal corpo umano normalmente variano in continuazione nei vari punti del corpo stesso sia in ampiezza sia in frequenza, anche in modo rapido. Sullo schermo del PC un ampio riquadro mostra l’immagine della persona e attorno ad essa appaiono righe orizzontali di vari colori e lunghezze che rappresentano il risultato della metodica applicata alle vibrazioni rilevate. La frequenza delle vibrazioni viene visualizzata per mezzo del colore della riga stessa, secondo la scala di colore mostrata nell’immagine successiva. Un altro riquadro, in basso a sinistra sullo schermo del PC, mostra in tre grafici le caratteristiche spettrali.
In conclusione tutta questa metodica è pertanto finalizzata allo studio dello stato funzionale del corpo umano diretto verso il riconoscimento dello stato emotivo. Gli algoritmi di determinazione dello stato emotivo si basano su un apparato di statistica matematica, sui principi di coordinamento del movimento, sulla logica della psicologia comportamentale e su prove comparative.
Ma tornando ai risultati dell’esperimento effettuato il 13 aprile del 2014, va osservato che l’esperimento è stato effettuato nella camera D della mappa dell’ipogeo localizzata al terzo livello di profondità e per comparazione nella sala centrale localizzata al primo livello, marcata con la lettera A nella mappa.
Fig. 3 – Mappa dell’ipogeo di Cividale del Friuli
Nella camera D sono stati posizionati due cantanti di sesso maschile e femminile in grado di fornire una copertura di tutta la frequenza della voce, ma solo la voce maschile, come rilevato precedentemente, è stata in grado di sollecitare la struttura. E’ stato utilizzato un mantra cantato con tono monocorde sintonizzato sulla frequenza di risonanza della stanza, già precedentemente accertata nelle ricerche svolte mesi addietro intorno ai 103Hz.
La registrazione audio di controllo è stata eseguita secondo lo Standard SBRG per l’archeoacustica (qui). In questo caso l'attrezzatura utilizzata consisteva in un registratore ad alta gamma dinamica, estesa sia nel campo degli ultrasuoni che degli infrasuoni con una frequenza di campionamento di 192 kHz (Tascam DR-680).
Inoltre sono stati utilizzati dei microfoni a condensatore con alimentazione Phantom con una simile ampia gamma dinamica e una risposta piatta a frequenze diverse (Sennheiser MKH 3020, risposta in frequenza di 10Hz a 50.000 Hz) con cavi schermati (Mogami Gold Edition XLR) e connettori placcati in oro.
I microfoni sono stati piazzati dall’altro lato della stanza rispetto i cantanti e montati su due treppiedi (vedi Figura 5).
Per evitare distorsioni nella registrazione, stante le dimensioni ridotte della camera D, il volume di registrazione è stato regolato ad un valore di -9db.
La telecamera utilizzata in questo sistema TRV possiede un comune CCD retroilluminato. Il sensore è da 3 MegaPixel al quale è stato rimosso il filtro di protezione antialiasing per estendere la visione oltre la luce visibile anche alla banda dell’infrarosso (IR) e dell'ultravioletto (UV). Dispone di un sistema di diodi led rotanti dall’infrarosso alla luce visibile fino all’ultravioletto con sincronizzazione e rotazione della luce a piacere da 1 Hz a 10 KHz. Vi è un collegamento al PC, ma anche la possibilità di salvataggio dei video su memoria flash interna. L’ottica è da 25 mm in quarzo-fluorite con banda passante da circa 200nm a 1800nm.
Fig. 4 - La telecamera utilizzata nell'esperimento
La telecamera dell’apparecchiatura è stata piazzata sempre dallo stesso lato dei microfoni su un cavalletto, mentre il sistema software è stato caricato su un PC portatile posizionato a lato della stanza.
Fig. 5 – Nell’immagine i soggetti posizionati nei nodi di risonanza (posizione per ottenere il miglior effetto di risonanza) e l’operatore in posizione sul computer
Fig. 6 – Il grafico della frequenza registrata durante l’esperimento. È evidente il picco intorno ai 101-103Hz provocato dalla voce che viene rinforzata dal fenomeno di risonanza. Le altre armoniche della voce risultano nettamente di livello inferiore
Fig. 7 – La telecamera TRV è stata posizionata su un cavalletto situato dall’altro lato della stanza rispetto ai cantanti. E' ben visibile l'illuminazione led ad IR e UV di fronte ad essa
All’inizio dell’esperimento la telecamera TRV posizionata di fronte agli operatori ha segnalato una situazione di base perfettamente normale.
Fig. 8 – La situazone di base all’inizio dell’esperimento prima che fosse intonato il mantra. In primo piano la voce femminile, sullo sfondo la voce maschile
Già dopo pochi secondi dall’inizio dell’esperimento è presente un rumore di fondo dopo l’innesco della risonanza vocale compreso tra i 2Hz e 7 Hz che satura l’ambiente di misura.
Fig. 9 – Il rumore di fondo (2-7 Hz) dopo l’innesco del fenomeno di risonanza comincia a saturare l’ambiente della camera D
Successivamente la frequenza si è abbassata (0,1Hz e 4Hz) segnalando l’equilibrio e l’omogeneità dell’intero organismo dei soggetti presenti nella camera D. Ciò ha portato ad un progressiva scomparsa della figura presente sul fondo della stanza, mentre la figura più vicina alla videocamera, e quindi più facilmente rilevabile dalla stessa, ha cominciato ad opacizzarsi.
Fig. 10 – In queste immagini di seguito è evidente la progressiva impossibilità del sistema a distinguere la figura presente sul fondo della stanza dall’ambiente circostante che vibra in maniera sincrona ai soggetti in esame
Fig. 11 – L’omogeneità delle vibrazioni tra 0,1 Hz e 4 Hz, presenti in tutto l’ambiente della camera D, dopo qualche minuto di sollecitazione da parte del fenomeno di risonanza, fanno sparire completamente la figura sul fondo. Rimangono solo i segni rossi dei catarifrangenti presenti sul giubbotto dello stesso soggetto che si evidenziano solo per l’effetto rifrangente e il movimento dello stesso
In seguito il software ha segnalato il passaggio allo stato modificato di coscienza, dapprima virando ad un‘unica tonalità di colore, che ha investito tutta la camera che ha cominciato a vibrare alla stessa frequenza dei soggetti in esame, fino alla totale scomparsa dell’immagine stessa. La variazione verso il monocolore sta ad indicare che le vibrazioni sono passate da un ampio spettro di frequenze ad uno spettro più ristretto, indicando una situazione di coerenza di tutti e due i soggetti in esame verso un contemporaneo stato modificato di coscienza, ma anche accompagnato dalla vibrazione della camera che si è sintonizzata sulla stessa frequenza di vibrazione dei soggetti in esame. Il che rappresenta un risultato inaspettato, quanto imprevisto.
Per ottenere questa situazione di modificato stato di coscienza è stato sufficiente la ripetizione del mantra per circa 8 minuti, come documentato anche dalla registrazione audio.
Il test svolto con modalità simili nella stanza posta al primo livello non ha rilevato al contrario nessun passaggio verso stati di coscienza alterati.
In conclusione, la potenza dei riti svolti a suo tempo nelle camere dell’ipogeo di Cividale del Friuli dentro alle quali era presente un fenomeno di risonanza facilmente sollecitabile con una voce maschile (come dimostrato qui) o mediante uno strumento a percussione (rilevato qui), è tuttora anche oggi in grado di modificare gli stati di coscienza di chi ne è sottoposto. I rilievi oggettivi osservati mediante strumentazione RTV rappresentano qualcosa che si distacca dalla soggettività percepita dalle persone prese in esame e variamente riportata dai protagonisti delle ricerche precedentemente svolte. In definitiva la strumentazione utilizzata conferma lo stato “mistico” raggiungibile anche dopo pochi minuti da chi attiva la risonanza all’interno delle camere.
Paolo Debertolis, Daniele Gullà, Florentina Richeldi – 16 aprile 2014
Un sincero ringraziamento da parte di tutto il gruppo di ricerca SBRG al proprietario dell'ipogeo, sig. Gaetano Bront, per la sua disponibilità e gentilezza nel cedere anche nelle ore notturne i suoi antichi locali per le nostre sperimentazioni. Un grazie di cuore anche al sig. Federico Morandini che con pazienza ci concede le chiavi dell'ipogeo per le nostre ricerche.